La Sithonia, terra incolta e incantata, è un posto fiabesco e magico, pieno di misticismo e di misteri.
Stiamo parlando di una piccola regione della più grande Calcidica, una penisola greca che si estende su tre “dita”; la prima Kassandra, la seconda appunto Sithonia e poi la terza, la quale è sede dello Stato monastico di monte Athos, da cui prende il nome, uno dei luoghi più sacri del globo in epoca moderna.
Il mio primo viaggio in Sithonia fu nell’ormai lontano 2013, grazie al mio migliore amico Filippo, la cui famiglia aveva colonizzato la regione, d’estate in estate, da ormai 40 anni.
Capii subito che il legame con quel posto sarebbe stato duraturo e incorruttibile, tanto è che ogni anno, a parte qualche rarissima eccezione, quello che per me è il luogo più bello del mondo mi vede “timbrare il cartellino” d’estate, per almeno un paio di settimane.
La Sithonia ha pochi centri abitati, tutti vivi e caratteristici: dalla più grande Nikiti ai piedi della penisola, città commerciale e portuale, passando per Neos Marmaras centro nevralgico della vita in regione e arrivando fino a Sarti, città più da “aperitivo” da cui si può ammirare una maestosa vista del monte Athos all’alba. Ci sono anche tante piccole perle come Parthenona, un minuscolo borgo nelle montagne sopra Neos Marmaras immerso negli ulivi e magico quando bagnato dalla luce ambrata del tramonto, o Porto Koufo, piccolo porticciolo che arrivando dal mare sembra essere uscito direttamente dal signore degli anelli, dove mangiare un po’ di pescato coi piedi nella sabbia, alla selvaggia Toroni, con una spiaggia kilometrica chiamata Tristinika che è stata sede di alcune delle feste e serate più belle di tutta la mia vita.
In generale, andando in Sithonia troverete una regione costellata di spiagge caraibiche e foreste mediterranee da togliere il fiato, che prenderanno con dirompente protagonismo un posto in prima fila nei luoghi del vostro cuore.
Come fu per Benedetta ed Umberto quando venirono con me qualche anno fa. Chiedere per credere.
Amo la Sithonia per la sua natura selvaggia, tutt’ora non corrotta da globalismo e modernità, uno dei pochi luoghi che ancora ad oggi viaggia ad un ritmo più lento, senza turismo di massa e omologazione, mantenendosi vera con se stessa e con le sue antiche origini e tradizioni.
Una terra che si presta per sua natura geografica al campeggio e alla vita in spiaggia, lontano dal rumore, lontano dai telefoni e dal Wi-Fi: in Sithonia si cammina a piedi scalzi, si assorbe il sole che detta il ritmo della giornata, ci si bagna nel mare e si apprezza la vita un tantino di più che altrove. E si beve l’Ouzo, preferibilmente quello di Plomari e preferibilmente in abbondante ghiaccio con un goccino di acqua naturale.
Se dovessi spiegare cos’è la Sithonia per me dovrei scrivere un libro, è un legame trascendentale ed assoluto che a volte fatico ancora a comprendere, è il luogo che porto con più amore dentro di me, un luogo dove ogni amicizia diventa eterna, ogni memoria scolpita nella roccia.
Non potrei consigliare luogo migliore nel mondo, non potrei essere più felice di averlo scoperto da tanto.
Con la speranza che la mia Sithonia non cambi e che il turismo e il turista negli anni rimangano rispettosi e veri, vi auguro delle meravigliose vacanze in questa piccola regione incantata della Grecia orientale.
P.S. quasi dimenticavo di scrivere la mia spiaggia preferita: Kavourotripes o Orange Beach. Una tra le 100 spiagge della penisola, per me la più incantevole.
Buona scoperta di tutte le altre!
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